Marco Musmeci Dal buio alla luce
La celiachia mi ha insegnato che la fragilità non è una vergogna, ma un punto di partenza.

Per la nostra rubrica ‘Le vostre storie’ oggi vi proponiamo quella di Marco Musmeci autore del libro ‘Dal buio alla luce – come la celiachia mi ha salvato la vita’ che non è, come precisa lui stesso, un libro sul glutine ma una storia vera, un’autobiografia narrativa, che racconta come aver dato un nome al proprio dolore abbia rappresentato una svolta.
La chiave di lettura di Marco per la celiachia
Una frase che sicuramente mi ha colpita e che lascia un messaggio significativo: “La celiachia mi ha insegnato che la fragilità non è una vergogna, ma un punto di partenza“. Un messaggio forte e importante perché chi è celiaco non dovrebbe mai sentirsi in difetto ma la celiachia può rappresentare, infatti, nella vita di chi riceve questa diagnosi, un punto di ripartenza per scoprirsi nuovamente.
L’intervista
Abbiamo fatto a Marco qualche domanda:
Quando è arrivata per te la diagnosi di celiachia?
“Avevo undici anni. Venivo da mesi di dolori inspiegabili, analisi sballate, ospedali e diagnosi sbagliate.
Ogni estate finiva allo stesso modo: ricoveri, flebo, visite.
Ricordo solo mia madre che non si arrendeva mai. Studiava di notte, sfogliava libri, cercava ovunque un perché. Fu lei a collegare quel nome, celiachia, a tutto ciò che mi stava accadendo.
Quel giorno cambiò la mia vita. Non solo perché trovammo una diagnosi, ma perché tornò la speranza.”
Perché ha rappresentato una svolta nella tua vita, diventando un’opportunità?
“Mi ha costretto a guardarmi dentro e a cambiare prospettiva.
La celiachia mi ha insegnato che la fragilità non è una vergogna, ma un punto di partenza.
Mi ha indotto a rallentare, a scegliere con consapevolezza, a volermi bene.
Oggi so che ogni limite può trasformarsi in un confine superato, se lo attraversi con verità.
La celiachia è diventata il mio specchio: da quel dolore è nata una forza nuova.”
In che senso la celiachia ti ha salvato la vita?
“Mi ha portato a fermarmi prima che fosse troppo tardi. Mi ha obbligato a cambiare abitudini, ma anche a cambiare sguardo. A dare un nome al dolore, a riscoprire la gratitudine per le piccole cose: un giorno senza stanchezza, una pizza condivisa, un sorriso che torna.
Mi ha salvato perché mi ha insegnato che non serve guarire per rinascere: a volte basta accettare e ricominciare da lì.”
Le emozioni provate dopo la diagnosi
Cosa hai provato quanto hai scoperto di essere celiaco?
“Quando ti dicono che sei celiaco, ti sembra che il mondo si fermi. Non capisci più cosa puoi mangiare, né cosa puoi sentire. Io ci sono passato trent’anni fa. E ti dico una cosa: non è una condanna. È un codice. Un linguaggio nuovo tra te e te stesso. All’inizio spaventa, poi ti insegna. A volerti bene. A scegliere con cura. A restare fedele al tuo corpo, anche quando vorresti scappare. Ci ho messo anni per capirlo: non mi aveva tolto niente. Mi aveva solo insegnato a restare.
Questa consapevolezza mi ha spinto a scrivere il mio libro, Dal buio alla luce – Come la celiachia mi ha salvato la vita, pubblicato quest’anno su Amazon. È il racconto del mio viaggio, ma anche un messaggio di forza e speranza per chi si trova in quella fase difficile tra la diagnosi e la rinascita. Non un manuale, ma una storia vera: con le sue paure, le sue scoperte e quella luce che, prima o poi, arriva per tutti.”
Ringraziamo Marco per aver condiviso la sua storia con la redazione e i lettori del blog.
Ci portiamo a casa un messaggio positivo: dopo un periodo di difficoltà che quasi tutti attraversano pre e post diagnosi si può, senz’altro, ritrovare la serenità, ed oltre.

